Matera è famosa in tutto il mondo per i suoi Sassi, ma c’è un’esperienza capace di andare oltre le immagini da cartolina. Basta iniziare la discesa da uno degli accessi al Parco della Murgia e delle Chiese Rupestri — che sia dal Belvedere di Murgia Timone, da Porta Pistola o dalla Madonna delle Vergini — per intraprendere un percorso che rivela un volto diverso e sorprendentemente autentico della città.

Man mano che si lascia alle spalle la pietra e il bianco delle case antiche, lo scenario cambia: la roccia si mescola alla terra, il verde della macchia mediterranea si apre tra i pendii e gli alberi offrono ombra e respiro. È un paesaggio che invita naturalmente a rallentare, a camminare con più consapevolezza, lasciandosi trasportare senza fretta.

Lungo il cammino si incontrano piccole chiese rupestri scavate nella roccia e affrescate da mani antiche. Luoghi semplici, essenziali, capaci di raccontare secoli di spiritualità custodita nel silenzio.

Raggiungere il fondo della Gravina significa trovarsi ai piedi della città, guardandola da una prospettiva insolita: non più dall’alto verso il basso, ma dal basso verso l’alto. Un punto di vista che cambia anche qualcosa dentro di sé. Qui ci si può fermare, bere un sorso d’acqua, respirare profondamente e lasciare che la natura faccia il resto.

Ci sono angoli che si lasciano trovare solo quando si è pronti a sentirli.

Per vivere questo percorso al meglio, concediti almeno due ore tra discesa, sosta e risalita. Scarpe comode, un cappello nelle giornate di sole e una buona scorta d’acqua sono alleati indispensabili. Il mattino presto e il tardo pomeriggio sono i momenti in cui la luce dorata accarezza la pietra e rende il paesaggio quasi sospeso nel tempo. Tra le tappe più suggestive, le chiese rupestri della Madonna delle Tre Porte, di San Falcione e di San Vito alla Murgia meritano una sosta lenta.

Se pensi di conoscere già Matera, prova a guardarla dal basso, dal cuore della sua terra. Scoprirai che oltre ai Sassi… c’è un mondo intero che ti aspetta.

Un mondo che non si visita soltanto con gli occhi, ma con il respiro e con il cuore.
Un mondo che invita a rallentare, a camminare in silenzio, a ritrovare sé stessi.

Chissà, forse un giorno questo sentiero diventerà molto più di una semplice passeggiata.
Per ora, lasciati ispirare. Il resto… verrà da sé.